Mangiare insetti senza grandi cambiamenti a tavola: la storia della cucina ci insegna come

Mangiare insetti senza grandi cambiamenti a tavola: la storia della cucina ci insegna come

Possono i prodotti Small Giants inserirsi nella tradizione culinaria italiana? Assolutamente sì: puoi trovare due valide argomentazioni nel precedente articolo dedicato a questo argomento: Insetti e cucina italiana: nessun contrasto, ecco perché.

Se ancora non bastassero, eccone un’altra: come è successo per tutte le novità alimentari del passato, anche gli insetti possono comparire sulle nostre tavole, per un semplice meccanismo di sostituzione. 

Il principio di sostituzione 

Tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento sono stati importati in Europa una serie di prodotti alimentari americani, fino ad allora ignoti. Come il pomodoro (di cui abbiamo parlato anche nell’articolo precedente), anche il mais, le patate e altri alimenti ormai di uso quotidiano erano, fino a qualche secolo fa, totalmente sconosciuti in Occidente. Nel momento della loro introduzione in Europa, infatti, molti di questi prodotti sono stati trattati come curiosità botaniche o sono stati rifiutati o visti con grande sospetto, finché non sono stati finalmente accettati per necessità dettate dalla fame. Ma tutto ciò a condizione di poterli trasformare in qualcosa che fosse già noto, per introdurli nella dieta senza grandi sconvolgimenti. Come spiega Massimo Montanari ne Il cibo come cultura, è stata messa in atto una sostituzione: si accetta un alimento nuovo solo se può essere trasformato in un valido sostituto di qualcosa che già si mangia abitualmente. È in questo modo che le patate hanno sostituito il pane nella ricetta degli gnocchi e che il mais è diventato la base per la polenta, prima fatta con altri cereali. Se ci si pensa, è più o meno quello che facciamo noi di Small Giants: integriamo un alimento innovativo -la farina di insetti- in alimenti familiari -come cracker e pasta-, per rendere più facile il processo di approvazione e accettazione di questi nuovi prodotti.

I prodotti importati dall’America sono chiari esempi di come le novità alimentari siano sempre trattate con una certa diffidenza, finché i vantaggi non ci convincono che non possiamo più farne a meno. Oggi lo stesso meccanismo si può ripetere con gli insetti, per andare incontro alla crescente richiesta di proteine, ugualmente nutrienti e con un impatto ambientale inferiore alle fonti tradizionali. Secondo le stime FAO, entro il 2050 la popolazione mondiale è destinata a passare dagli attuali 8 miliardi a 9,3 miliardi di persone, con un conseguente bisogno di una maggiore quantità di cibo. Secondo le ultime stime, entro il 2050 avremo bisogno del 60% di cibo in più rispetto ad ora per poter sfamare tutti in maniera adeguata: un aumento di produttività simile non è neanche lontanamente sostenibile per il nostro pianeta, già duramente messo alla prova dagli attuali consumi.

Il problema dell’insicurezza alimentare riguarda in particolar modo le fonti proteiche, essenziali nelle diete di ognuno di noi per promuovere un sano invecchiamento, gestire la composizione corporea e il peso (ad esempio attraverso il mantenimento della massa muscolare e scheletrica) e regolare il senso di appetito. La domanda di proteine tradizionali non potrà venire soddisfatta in futuro e 1 miliardo di persone in tutto il mondo potrebbero soffrire di carenze proteiche, anche di tipo cronico. Le proteine tradizionali di origine animale (carne, pesce, uova, ecc.) sono complete dal punto di vista nutrizionale perché contengono tutti gli aminoacidi essenziali, che non siamo in grado di produrre autonomamente a livello endogeno, ma hanno un impatto ambientale enorme. Le proteine tradizionali di origine vegetale (come i legumi), invece, hanno un impatto ambientale inferiore, ma sono carenti di aminoacidi essenziali. Ecco perché è così importante aprirsi a nuove fonti proteiche, tra cui gli insetti sembrano essere uno dei principali esponenti (noi di Small Giants ci crediamo!).

Come introdurre gli insetti a tavola?

Come è già successo in passato, oggi siamo chiamati a cambiare la nostra alimentazione: la crisi climatica attuale e la crescita della popolazione mondiale ci spingono a cercare alimenti nutrienti e molto più sostenibili degli animali tradizionali da allevamento. Abbiamo davanti agli occhi una grande possibilità, ovvero gli insetti, e possiamo introdurli senza grandi sconvolgimenti attuando una semplice sostituzione. Non serve mangiare cavallette fritte se non le troviamo invitanti, possiamo optare invece per cracker, barrette, pasta: prodotti già familiari, gustosi, nutrienti e sostenibili.  Non resta che provarli e iniziare questa piccola grande rivoluzione a tavola. Noi di Small Giants crediamo in questa tradizione innovativa al passo coi tempi e anche noi cerchiamo di portare avanti la tradizione italiana di innovare sempre, senza farci frenare dai pregiudizi del tempo (tanto passano)!


Articolo scritto in collaborazione con Chiara Forlani, dottoressa in Scienze e Tecnologie Alimentari

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